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Il tema della migrazione e del nomadismo nella narrativa di Carlo Sgorlon
Authors | |
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Year of publication | 2015 |
Type | Appeared in Conference without Proceedings |
MU Faculty or unit | |
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Description | IV Convegno Internazionale Studia Romanistica Beliana, 8. – 10. 10. 2015 Banská Bystrica, Slovensko. Carlo Sgorlon (1930 – 2009), scrittore e narratore friulano (come egli stesso soleva definirsi), e autore di numerosi romanzi che hanno per tema storie, miti e leggende della sua regione, i problemi della convivenza delle varie etnie e minoranze linguistiche, esperienze di emigrati friulani, come pure il dramma delle due guerre mondiali. Al tema dell’emigrazione friulana e della ricerca delle proprie radici sono dedicati soprattutto i romanzi Gli dei torneranno (1977) e La Conchiglia di Anataj (1983). Invece nel romanzo L’armata dei fiumi perduti (1985), la cui azione si svolge all’epoca della seconda guerra mondiale, l’autore narra la tragica vicenda dei cosacchi, costretti dai tedeschi a cercare rifugio nel Friuli. Infine, il romanzo Il caldéras (1988), la cui trama e situata nel contesto del Friuli del primo Novecento, e dedicato al tema dell’identita zingara e del nomadismo. Il contributo propone un’analisi tematica dei romazi citati, nonché una riflessione generale sulla poetica dell’autore e sulla valenza simbolica e universale delle sue opere. |